mercoledì 7 novembre 2018

CARDONE SCATENATO: LASCIO LA B!

CARDONE SI SCATENA: SE CI CONSIDERANO LA CENERENTOLA DEL NAZIONALE, SALUTIAMO E TORNIAMO NEL REGIONALE!
"ADESSO BASTA O CE NE ANDIAMO!"
IL PRESIDENTE DELLA FORTE COLLEFERRO:"DEVO TUTELARE I MIEI RAGAZZI"



Non ce la fa proprio più il presidente della Forte Colleferro Luigi Cardone. Stimato professionista, Cardone ha assunto la carica di Presidente del sodalizio colleferrino due stagioni fa, subentrando allo storico presidente uscente Nando Carapellotti.

“Quello che sta succedendo quest’anno è francamente incomprensibile – esordisce Cardone – Dall’inizio della stagione i nostri ragazzi sono oggetto di arbitraggi che influiscono pesantemente sul regolare andamento delle partite. Sono da tanti anni nel calcio, sia come atleta che, ora, come dirigente, ma quello a cui sto assistendo è davvero fuori da ogni logica. Ogni match è diventato il festival del cartellino. Probabilmente i direttori di gara hanno indicazioni di usare il pugno duro, ma ritengo che in alcune situazioni si sia veramente esagerato. "

Cardone chiarisce il tenore del suo intervento:

“Sia ben chiaro, io non voglio assolutamente prendermela con la classe arbitrale, che rispetto e apprezzo e che ha tutta la mia solidarietà quando viene ingiustamente attaccata. Quello che mi lascia perplesso è vedere confondere l’agonismo con la scorrettezza. I miei ragazzi sono quasi tutti giovani e con pochissima esperienza in queste categorie e questo li penalizza, ovviamente, di fronte a squadre che vantano al loro interno autentici campioni di questo sport. La paura di vedere estratto un cartellino ad ogni contatto li costringe, però,a giocare con la paura e a non riuscire ad esprimere tutto il loro potenziale che si basa sull’allenamento, sull’impegno e sul rispetto delle indicazioni del tecnico. Se però questo non coincide con l’idea che si ha delle squadre che si approcciano al nazionale, siamo pronti a fare un passo indietro e tornare in categorie dove i miei giocatori possano realmente divertirsi e esprimere il meglio di loro stessi.”

“Una società come la nostra dovrebbe essere considerata un esempio a livello nazionale. Se si legge la lista dell’ultima partita e la si confronta con quella di cinque anni fa in Serie D, ci si può accorgere che sono molti i nomi che coincidono. Questo perché la nostra idea di calcio a cinque è quella di valorizzare il territorio e i suoi atleti. A parte un paio di elementi, i miei giocatori sono tutti di Colleferro e dintorni e questa filosofia ci permette di sopravvivere basandoci su un progetto serio e di lunga durata. E per questo molte squadre, anche di categorie superiori, ci invidiano il nostro pubblico, sempre numeroso e corretto, e il percorso che abbiamo realizzato fino ad oggi. Ma, ripeto, non ci stiamo a vederci considerati come la cenerentola della serie B e pretendiamo il rispetto per i nostri sacrifici e per l’impegno e la correttezza dei nostri tesserati. In caso contrario, ci potremmo vedere costretti, con nostro enorme dispiacere, a valutare altre possibili soluzioni.”

Nessun commento:

Posta un commento